Potere alla parola

Un libro importantissimo per me, che ha letteralmente cambiato il mio modo di vedere le cose è:

Il potere delle parole e della PNL di Robert Dilts.
Negli anni è stato già pubblicato con vesti editoriali molto differenti (quindi copertine di diversi colori e stili), ma quello che conta è il contenuto… Non è un libro facile. Non è un libro per principianti. E’ un libro tosto, impegnativo, da studiare. Però, se si è disposti a faticarci un po’ sopra, è uno di quei libri che apre molte porte. Quanto è importante il linguaggio? Quanto è utile comprenderne i meccanismi, al fine di conversare in modo più produttivo ed efficace?

No, non è un libro sulla “manipolazione verbale” (sul concetto di manipolazione, si veda più avanti), anzi, in questo libro viene insegnato in modo molto tecnico come utilizzare le tecniche della PNL per orientare una conversazione in modo efficace per entrambe le parti. Come ottenere quindi un “win-win”, ovvero una transazione comunicativa che rispetti le esigenze di tutte le parti in causa e che le porti a trattare su un piano comune.
Le parole hanno un potente impatto sulle emozioni, sulle convinzioni e sulla vita delle persone. Se impariamo ad utilizzare strategie efficaci di comunicazione verbale, impariamo a relazionarci in modo più empatico, diretto e produttivo. Questo vale anche nei confronti di noi stessi, ovvero impariamo anche a dialogare con noi stessi in modo più efficace, a ristrutturare il significato delle esperienze, ed orientare il nostro pensiero nella direzione voluta.
A proposito di manipolazione: alcuni critici della PNL e delle tecniche di comunicazione in generale, sostengono che ogni tecnica o strategia comunicativa volta ad ottenere un risultato specifico sia manipolatoria e tolga spontaneità e naturalezza al processo comunicativo. Non sono ovviamente d’accordo… Innanzitutto, qualsiasi comunicazione, consciamente o inconsciamente, veicola un messaggio, che di solito è un’opinione, un pensiero, un punto di vista, che si vuole offrire all’altro. Se la mettiamo su questo piano, allora qualsiasi transazione comunicativa è manipolatoria: tende cioè, più o meno volontariamente, a convincere l’altro, a farlo entrare nel nostro “mondo”.
In PNL non esiste una manipolazione di questo tipo… anzi, paradossalmente, non solo non manipolo l’altro, ma manipolo me stesso per essere più vicino all’altro, per comprenderlo di più, per aiutarlo.
Quindi, se di manipolazione si tratta, è un tipo di manipolazione che porta a relazionarci in modo più sano, empatico e costruttivo.
Partendo da questo presupposto, ben venga pure la manipolazione verbale, e gli “sleight of mouth” spiegati in questo fantastico libro, che mi sento di consigliare a chiunque sia appassionato di linguistica e voglia comprendere con precisione la struttura del linguaggio e come utilizzarla in modo positivo ed utile nella quotidianità.

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